mercoledì, febbraio 20, 2008

Lucertole

Ogni cosa che mi viene in mente mi provoca una scossa: “scrivi cazzo, scrivi”. Vorrei inventassero quelle macchine che leggono il fottutissimo pensiero e scrivessero quello che penso. Poi mi arrangio io a metterlo a posto nella forma, nei contenuti, nell’estetica. Ma intanto le idee sono lì cazzo e non se ne vanno come fanno ora.
Forse è perchè sono talmente banali e stupide e forse poco importanti che lasciano il tempo che trovano. Saranno pure pensieri superficiali, attenzioni di un attimo verso qualcosa che non merita approfondimento, ma porca puttana è pur sempre un mio pensiero. Spaziale, astronautico, o quasi meglio astronomico.
Virtuoso, come i giri che faccio per raggiungere quel punto che non so descrivere. Tortuoso come i tornanti di montagna per arrivare alla cima. Saranno pure molte volte astratti come immagini che arrivano e poi svaniscono.
Sono flash, nella memoria o nel cervello. Lampi di luce o sprazzi di pazzia che vagano nel buio della quotidianità. Ma mi aiutano a superare tutto ciò che è noia. O tutto ciò che è scontato.
Un pensiero, un flash, un abbaglio, un’ispirazione rapida, fulminea, poi il ritorno. Nemmeno il tempo di scriverlo su un foglio, che già l’ispirazione se n’è andata. Sembra uno di quei fotogrammi che vengono inseriti appositamente in un nastro per trasmettere messaggi subliminali. Lo vedi, ma è come se non ci fosse perchè non l’hai ben presente. Te lo immagini e lo sai descrivere nella tua mente. Ma non sapresti disegnarlo. O forse sì, ma non verrebbe mai come vorresti. Perchè l’hai visto troppo poco, ti è rimasto troppo poco sotto gli occhi. Nella sua fretta ti ha raschiato le pupille entrandoti nel campo visivo e poi ti ha lasciato lì a riflettere su quello che avevi visto. O forse pensavi di aver visto.
Ecco i miei pensieri sono così. Luce accecante per qualche secondo, poi il nulla. Cioè, non proprio il nulla, ma quantomeno il vago. Sicuramente l’incapacità di trattenere.
Cazzo quante volte mi sono stramaledetto per questo. Mi odio, mi detesto, avrei una fottutissima voglia di scrivere qualcosa di bello e soprattutto scrivere di più. Invece ecco che se non mi butto a capofitto su un’idea campa cavallo che per la prossima bisogna aspettare una vita. Non è vero nemmeno questo, perchè di pensieri e idee ne ho sempre tanti e tante, tantissimi e tantissime. Ma è sempre la solita storia, se non riesci a catturarli sono come una lucertola dentro un bicchiere rovesciato: alzi il bicchiere e zac! la lucertola scompare. E con lei le tue idee, i tuoi spunti.
Veloci dentro un muro formato da crepe che sembrano risucchiare tutto ciò che non è ben definito.

martedì, febbraio 19, 2008

Absolution

Scrivo per me.
In un momento di pazzia generazionale, di nuovissime prese di posizione e rivoluzionari accordi con la propria coscienza scrivo per me. In questo momento, qui solo, scrivo per il sottoscritto.
Un posto personale per uno sfogo in grande stile.
SOS, help me, aiuto.
Lancio grida disperate soffocate dal buon senso, nella speranza che qualcuno, da qualche parte, aiuti il qui presente nel superamento della delicata fase.
Non è una richiesta d’aiuto. E’ uno sfogo individuale.
Non cerco disperatamente la comprensione, voglio solo esprimere quello che ho dentro.
SOS, help me, aiuto.
Lo sclero si sta impossessando del mio corpo, la mia mente viaggia con lui. Figure sempre più irreali vagheggiano fluttuando nella melma dell’incoscienza. Astrazione.
Cerco dentro di me cosa dev’essere il niente, mi assale prepotente un’assordante rumore, sempre più indistintamente sento battere un cuore. E’ il mio cuore, è il suo cuore. E’ un unico oggetto impreziosito di battiti. Un unico magnifico tichettare ritmico che propina linfa vitale a tutto ciò che si muove.
Guardo l’orizzonte, teso e smarrito in un riflesso narcisistico. Il futuro ci accompagna e non bisogna aver paura di lui. Strani e vaghi pensieri rotolano nella mia testa in questo giorno di sole e nuvole, freddo e foschia.
SOS, help me, aiuto.
Sembra strano, ma non voglio persone che mi mostrino compassione. Sono solo fuso. Niente di più, sono solo decerebrato, niente di che. E’ un momento, passerà. 14 giorni ancora di attesa, poi passerà.
Mi sono deciso, ho scritto in questo posto che sembrava abbandonato. Ho atteso abbastanza e l’ultima volta che ci sono entrato ho realizzato quanto chi a me più vicino e importante continuava a ripetermi: togli quella faccia di merda!
Hai ragione piccola, ma quella faccia di merda non la tolgo. Metto questo post, pirotecnico, a fare da apripista alla pagina.
Dovrebbe essere abbastanza lungo per permetterci di vederlo solo se scorriamo all’ingiù.
Ho talmente tante cose da poter raccontare e scrivere che è meglio che non lo faccia in questo post. L’ho utilizzato solo per collegamento. Nuovo motore per una grande ripartenza. Sprint, energia, nuova linfa.
Ho bisogno di realismo, per ributtarmi nella realtà con la stessa atrazione con la quale son venuto