domenica, dicembre 30, 2007

2007? It's finish...

Sono steso sotto lo copertone e penso a questi ultimi giorni del 2007. Un paio di giorni, 2 esattamente, una manciata di ore e l'anno solare 2007 lascierà il proprio posto al suo successore, il 2008. Come in tutte le cose c'è un inizio e c'è una fine.
Il 2007 dunque, come anno che stiamo per lasciare. Un bilancio alle volte è molto difficile farlo completo, soprattutto quando le cose che ti sono successe in questo anno sono molto lunghe e soprattutto sono molte. Non saprei esattamente come definire il mio 2007, per la consueta paura di tralasciare qualche aspetto, ma tenterò di farlo, nel più soggettivo dei modi, guardando in faccia quello che è stato buono, quello che è stato cattivo e quello che in realtà non vorremmo più vedere, nè nel 2008, nè negli anni a venire.
E' stato l'anno del boom. Passato il tempo della solitudine l'inizio del 2007 mi ha fatto conoscere e frequentare la ragazza con cui attualmente sto, margherita. Un paio di giorni fa dissi, in un gioco più osceno che cretino, che lei mi cambiò la vita. Ed è realtà. Mi cambiò la vita perchè da quando sto con lei affronto le vicissitudini e le difficoltà del momento con molta più calma, tranquillità e soprattutto con molta meno apprensione del passato. So che c'è lei e questo mi da una forza incredibile per affrontare e superare tutto ciò che mi ostacola. Non so che cosa sia in realtà la felicità. Se un reale stato d'animo, una sensazione, un modo di essere o più semplicemente la definizione semplicistica di un insieme complesso di cose e situazioni. Beh, non so cosa sia in realtà, ma sento che quando qualcuno mi chiede come sto mi viene da rispondere "felice". E questa felicità, debbo ammetterlo, appartiene molto anche a lei e al suo modo di essere e di esprimere gioia anche in momenti apparentemente meno adatti.
Sono sulla via del "me stesso" nel senso che mai come in questo anno in cui sto con lei sono riuscito ad avvicinarmi così tanto alla persona che vorrei essere. Saranno gli anni che passano e la testa che cambia, ma la naturalezza con cui affronto ogni situazione mi fa sentire bene. Propongo dose continuativa e abbondante durante il prossimo anno.
Lasciato il cuore al primo posto della lista, come giusto e normale che in situazioni così debba essere, trova spazio nella mia top classifica delle cose da ricordare del 2007 la conferma lavorativa che ho ricevuto in quel di Aprile. 3 anni di apprendista son dunque serviti a qualcosa anche se una mia rovinosa cappellatta rischiava di fare saltare tutto per aria. Ma sono stato confermato, il lavoro c'è, siamo soddisfatti e tendiamo ad essere così in forma anche per il 2008. Poche righe forse non bastano per descrivere quello che questa conferma ha fatto in me, nella mia testa e nel mio corpo. Quindi evito di dileguarmi e tiro dritto verso altri orizzonti.
L'insperato è avvenuto e vi dirò di più, sta ancora accadendo. Dopo anni di proposte e mezzi tentativi, perlopiù nemmeno cominciati siamo riusciti a formare una squadra di calcetto. Un avvio un pò imbarazzante, ora le cose sembrano cambiare. Il nostro cuore batte un pò più forte e speriamo vada così anche la squadra nel prossimo inizio di anno, che coinciderà con la nostra seconda metà di campionato. Seconda metà di campionato che oltre a noi dovrà vedere reagire per bene anche la squadra della città. Sto maledetto Vicenza che sembra sentire della nostra presenza non vuole saperne di uscire dalla sua mediocrità e saluta l'anno 2007 dal basso della classifica. Dopo tanti tentativi ci siamo riusciti, guardiamo tutti dal basso all'alto. Il 2008 in campo sportivo sarà l'anno dei riscatti? Speriamo in bene, anche se la mia Inter, in realtà, in questo 2007 mi ha dato molte più gioie che delusioni, finendo addirittura in bellezza col derbone vinto alla vigilia di natale. Una goduria pazzesca!!
Cerco conferme sugli hobby, che oltre al calcio mantengo. Un cineforum in cui essere sempre più partecipe in iniziative e protagonismo. Nella speranza, molte volte vana che chi di dovere si guardi allo specchio in questo inizio anno e si faccia un esame di coscienza. La felicità di appartenere a questo movimento mi fa solo aumentare il livello di sopportazione. E tutto sommato, di questo sono abbastanza soddisfatto.
E poi ci sono i nostri viaggi, nel 2007, i nostri concerti, le nostre gite, le nostre camere d'albergo e tutto quello che ci gira intorno. C'è Berlino col festival, il centro sociale Maria, Alexander platz, Postdamer platz, il taxista impazzito e il vento gelido che accarezzava i nostri volti. C'era il kebab buonissimo assaggiato per la prima volta nella capitale tedesca e il tronchetto delle schifezze con verdure a più non posso fatto preda degli uccelli che abitavano la piazza in quella mattina.
C'è la Toscana, con il suo mare; c'è Castiglione della Pescaia, Grosseto, Follonica, il campeggio. La tenda, il mangiare, il fumare il bere, le coccole, il sesso. C'è tutto in quella vacanza, forse anche troppo perchè da allora tornare alla realtà come prima è stato molto doloroso.
C'è Parigi con la sua immensa bellezza, con il suo fascino, il suo romanticismo, il suo savoir-faire, il suo francese dalla erre moscia. Ci sono le baguette, le boisson, l'Arco di Trionfo, le Champs Elisèe, la Tour Eiffel. C'è la metro, tedesca o francese che sia. E gli artisti di strada.
E nel finire dell'anno c'è anche Torino, con le sue strade, i suoi monumenti, il suo poco traffico e il suo museo del cinema, uno spettacolare excursus su tutto ciò che è ed è stato il cinema d'autore nella storia della pellicola. E Roma, che a proposito di cinema ci ha fatto visitare il festival anche quest'anno e in cui ho avuto la gioia di vedere coi miei occhi l'attuale guru della politica italiana, nonchè possibile salvatore da orde barbariche e populiste attuate da molti scellerati e mal consigliati cittadini, tale signor Walter Veltroni.
Ah giusto, quasi me ne dimenticavo, le primarie. Non c'è da dire tanto, solo che in una fase come questa di stallo qualcosa sembra muoversi e noi siamo qua che aspettiamo con ansia. E intanto facciamo gli scongiuri che non si torni a votare ora come ora.
Mi sembra di aver racchiuso tutto in questo pachidermico post e giungo alle conclusioni.
Non mi piacciono testi così lunghi, non li legge solitamente mai nessuno. Però sto giro la mano si è impossessata delle mie facoltà mentali e non ho retto all'impulso. Mi sono permesso anche di farmi il "regalo della tredicesima", visto che di regali di Natale non ne voglio sapere, non mi interessano e per fortuna quest'anno non ne ho ricevuti (nè fatti)
Il tempo delle conclusioni è tempo di discussione con noi stessi. Non è andato, come nella logica delle cose, tutto bene questo 2007. Ci sono stati degli avvenimenti che ci hanno fatto riflettere, che ci hanno tenuto col fiato sospeso o che ci hanno colto talmente di sorpresa da averci lasciato col fiato sospeso e con l'ovosodo in gola. Nè su, nè giù.
E' qui che vorrei cambiassero le cose. Vorrei che anche se non se lo meritassero alcune persone avessere un pò più di felicità in alcuni aspetti della loro vita. E che se non se lo meritano per responsabilità proprie vorrei che questo nuovo anno aiutasse a capire dentro ognuno di noi cosa si può fare per migliorare per noi stessi e per gli altri. Le riflessioni sono appena iniziate e continueranno per molto tempo e il 2008 potrebbe anche solo essere un anno di passaggio, di transizione verso mete della vita molto più ampie e profonde. Vorrei che queste persone, che comunque per me se lo meritano, avessero la felicità che ho io in una delle occasioni sopra citate. Vorrei che i loro occhi brillino e questo permetta di superare le difficoltà che la vita ci pone di fronte giornalmente. Non posso fare augurio migliore al mio amico in difficoltà.
Un augurio di buon 2008 a tutti voi, che Che Guevara sia con voi. Hasta siempre.
Buona notte.

venerdì, dicembre 28, 2007

E caddi, come corpo morto cadde...

I' cominciai: "Poeta, volontieri
parlerei a quei due che 'nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri".

Ed elli a me: "Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor li priega
per quello amor che i mena, ed ei verranno".

Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: "O anime affannate,
venite a noi parlar, s'altri nol niega!".

Quali colombe dal disio chiamate
con l'ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l'aere, dal voler portate;

cotali uscir de la schiera ov'è Dido,
a noi venendo per l'aere maligno,
sì forte fu l'affettüoso grido.

"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l'aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l'universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c' hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che 'l vento, come fa, ci tace.

Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui.

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".
Queste parole da lor ci fuor porte.

Quand'io intesi quell'anime offense,
china' il viso, e tanto il tenni basso,
fin che 'l poeta mi disse: "Che pense?".

Quando rispuosi, cominciai: "Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!".

Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
e cominciai: "Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.

Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?".

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.

E caddi come corpo morto cade.

giovedì, dicembre 27, 2007

Sccc....non disturbate...


Mia cara amica dimmi se
posso restare accanto a te.
Fra quelle stelle leggo che.....
il tuo destino,
a me vicino,
ha scelto noi
ed ora siamo qui
per sempre in due, così!

....ora potete ricominciare a parlare.....

giovedì, dicembre 13, 2007

1 mese


13 novembre, 13 Dicembre.
E’ passato un mese esatto da quando non ho più messo dito qui dentro per scrivere un post. Non credo interessi molto quello che mi capita nella vita, certe cose non voglio scriverle, certe altre preferisco tenermele per me.
Capisco, oggi più di ogni altro giorno, che in in un mese esatto di cose ne possono succedere davvero tante. E tante in più sarebbero potute accadere, se fosse andato tutto male.
Tutto male, per fortuna, non è andato. Ma sono invecchiato. Ho perso diciamo un pò di quei famosi anni che si perdono in occasioni speciali. Quando ti si attanaglia il cuore e non vuole sciogliere il proprio resistere.
E’ tempo di riflessioni, è tempo di bilanci. Di guardarsi allo specchio e capire se abbiamo fallito o se siamo stati coerenti con le nostre idee e i nostri modi di credere. Se siamo stati abbastanza amici. Se abbiamo saputo elevarci dalla marmaglia della massa. Se abbiamo diritto ad essere così fortunati, se nella vita non c’è bisogno di altro per mantenere quella fortuna che ti regalano le persone che ti circondano.
E’ tempo di chiedersi cosa si vuole dalla propria vita, perchè anche se si decide ciò che dovrà succedere fra 2 minuti e non di più sempre della propria vita si sta parlando. E’ tempo di fare autocritica e capire veramente quello che noi per primi possiamo offrire ed essere onesti con noi stessi per afferrare quando è il momento di fermarsi e cambiare.
E’ stato un mese difficile, sotto diversi punti di vista. Credo di esserne uscito indenne, anche se non era facile. Indenne, ma forse diverso. Forse cambiato. O forse più semplicemente me stesso con una scorza più sottile, con più capacità di incidere dove la vita vuole che si vada ad incidere.
Con più voglia e meno anni, in corpo.
Con la stessa voglia e più anni, nella testa.