venerdì, gennaio 25, 2008

Fottiti


FOTTITI
AMMAZZATI
UCCIDITI
FANCULIZZATI
SMATERIALIZZATI
SOPPRIMITI
CENSURATI
ESILIATI
ROVINATI
EVIRATI

VAI A CAGARE!

giovedì, gennaio 24, 2008

Balliamo sul mondo

Siamo della stessa pasta bionda non la bevo sai.
Ce l'hai scritto che la vita non ti viene come vuoi.
Ma e' la tua e per me e' speciale
e se ti puo' bastare sai
Che se hai voglia di ballare uno pronto qui ce l'hai!!
Balliamo sul mondo!! Va bene qualsiasi musica!
cadremo ballando, sul mondo lo sai si scivola!!
Facciamo un fandango! La' sotto qualcuno ridera'!!
Balliamo sul... mondo!!!!
Non ti offro grandi cose pero' quelle li' le avrai
Niente case ne' futuro ne' certezze, forse guai
Ma se dall'Atlantide all'Everest
non c'e' posto per noi
Guido io in questo tango ci facciamo posto dai!!
Balliamo sul mondo!! Va bene qualsiasi musica!
cadremo ballando, sul mondo lo sai si scivola!!
Facciamo un fandango! La' sotto qualcuno fischiera'!!
Balliamo sul... mondo!!!!
[......]

Questa mattina niente radio in macchina. Ogni tanto mi succede, mi metto a canticchiare per vedere cosa ne esce, cosa mi rimembra la strada che mi porta ogni giorno al lavoro.
Questo giro Ligabue ha un pò monopolizzato la mia attenzione e tra tutte le canzoni che mi sono venute in mente questa è quella che mi è entrata e non mi è più uscita.
Sarà per quella sensazione che ti trasmette di unione di intenti e di forze nel contrastare il mondo, di vincerlo, soprattutto di non farsi soprassedere dalle troppe parole, troppo spesso lasciate al vento che spazza via tutto quanto.
Così la musica si impossessa di noi che vinciamo il mondo ballando e le nostre promesse non sono grandi, ma sono sincere e soprattutto mantenibili.
Ma più di ogni altra cosa è l'allegria che trasmette questa canzone ad essere speciale. Niente nenie, niente tedio, niente giretti lenti. Solo rock, allegria, velocità e una inconfondibile, irrinunciabile, voglia di fottersene perchè sul mondo si scivola, ma quando si cade l'importante è farlo ballando, perchè si sa "la' sotto qualcuno applaudira'"

lunedì, gennaio 21, 2008

La porta colorata

Tutto comincia così, la mattina quando ti alzi e guardi la sveglia. Segna le 8 e 20, circa, e realizzi che avrai 10 minuti per te. Ti alzi, ancora assonnato girovaghi per la casa, con i pantaloni del pigiama uno alto e uno basso, cosa di cui non riesci mai a capire il perchè. Te ne vai in bagno, ti lavi bene bene la faccia e poi stai lì, quasi con le orecchie tese, ad ascoltare il nulla che ti circonda, appoggiato con i palmi aperti sul bordo del lavandino. In un istante, vieni avvolto da quel senso di tristezza che non ti lascierà più per la tutta la giornata. E’ quel senso di smarrimento che ti si aggrappa alle caviglie e non vuole più lasciarti andare. E’ come quando torni da un posto magnifico, e alla mattina l’unica cosa che vorresti fare è tornare là, in quel posto in cui stavi tanto bene e ti sentivi tanto felice. Ti muovi, perchè sono circa due o tre minuti che sei lì fermo con gli occhi ancora socchiusi che ci pensi e ti rendi conto che la tua giornata non potrà minimamente essere incentrata su questo pensiero. Ti rilavi la faccia e finalmente ti decidi che è arrivata l’ora di darsi sembianze serie, da dipendente. Così ti infili i jeans e la felpa, mentre ancora assonnato, e triste perchè la giornata al di là del vetro si preannuncia uggiosa, ti accorgi che avevi visitato solo due stanze della tua casa e ti era già costato uno sforzo immane.
Ed è proprio in quel preciso istante, in cui la porta colorata che separa il mondo dei sogni dalla realtà si apre, che il tuo senso di smarrimento si fa pieno, compiuto. Il tuo sonno si arrampica come l’edera ai muri, il tuo senso di immaginazione pervade i tuoi pensieri, la tua vista si fa offuscata e il viaggio verso la nuova giornata si fa sempre più veloce e intenso. In pochi minuti ti rendi conto di essere te stesso. Con la tua casa, le tue sedie, i tuoi caffè e le messe di tua nonna. Capisci che non c’è quello che vorresti, che non hai vicino chi desideri.
Per un istante, però, è stato bello. Immaginare che al tuo risveglio eri da solo per puro caso. Che una volta lavata la faccia si sarebbe sentita una voce dolce e sensuale che ti diceva che il caffè era pronto. Che ti pigliavi un bel bacio senza fiatare e avevi solo la possibilità di ricambiare. Di sentirti dire “Buongiorno!” e vederti un sorriso che ti rallegrava la giornata. Ti saresti anche alzato prima per poter passare un pò di tempo assieme, quello è sicuro! Che ti sedevi lì, nella cucina ancora semiscura e ti trovavi davanti la donna dei tuoi desideri che ti guardava con occhi anche lei semichiusi dal sonno e capivi che la giornata sarebbe stata dura, ma l’avresti affrontata insieme. In due posti separati, ma uniti dallo stesso sguardo e dalla stessa complicità mattutina.
Invece la porta colorata che separa il mondo dei sogni dalla realtà si è aperta e con lei tutti i tuoi pensieri se ne sono andati. Sono stati ricacciati dentro, in attesa di essere nuovamente richiamati, la mattina seguente, al chiamare della sveglia. Non ti resta che guardare tua nonna in piedi a mani giunte davanti alla televisione e renderti conto che la giornata sarà più dura di quello che ci si aspettava. Un cenno di saluto con la mano, la giacca messa in fretta con una mano, la sciarpa arrotolata alla "beneemeglio" con l'altra, una sigaretta in bocca di tutta fretta, una schiacciatina rifiutata lasciata sul tavolo, le chiavi nella tasca. Uno sguardo allo specchio: “Buongiorno!”

venerdì, gennaio 18, 2008

Sonno

Cazzo, che sonno!!! Ho sonno, un leggero mal di testa, quella voglia matta di stare sotto le coperte, al calduccio, a dormire per ore, ore, ore, ore.....

giovedì, gennaio 17, 2008

Non sembra, ma sono felice


Ho voglia di cadere in burrone
Per esplorare il vuoto
Per capire che senso si prova
nel lasciarsi andare senza paura

Che rabbia dover spendere centinaia di euro per poter dormire con la persona con cui vorresti dormire sempre e vedere che ci sono persone che si permettono il lusso di rinunciare ad una notte assieme per qualche capriccio...grrrr

mercoledì, gennaio 16, 2008

Una sola parola: LAICITA'

Il Papa ha declinato l’invito ad inaugurare l’anno accademico all’Università La Sapienza a Roma. Un importante gruppo di professori e studenti ha manifestato il proprio dissenso riguardo l’invito fatto dal Magnifico Rettore e il Pontefice ha deciso di declinare.
Passerà come vittima, poverino.
Il clima è intollerabile, ora dicono.
C’è censura, sono le reazioni.
Cacciata dei prof, propongono da AN.
Che siamo tutti matti? Siamo tutti diventati scemi? Svegliamoci cazzo!
Non mi sembra vero che i ragazzi e i prof abbiano ottenuto questa vittoria. Grandi cazzo, grandi!
Il nemico della Scienza ad inaugurare l’anno in uno dei templi della Scienza. Un’assurdità, appunto. Grandi ragazzi, grandi! Galileo sarebbe orgoglioso di voi se fosse ancora vivo!
Ci hanno tacciato di intolleranza, di censura. Ma che censura e censura! Il Papa parla quando vuole e dove vuole, ha un eco mediatico che nemmeno il proprietario di 3 televisioni in Italia e si parla di censura? Ma per favore!!!
Parlano di dialogo, di confronto. Ma che dialogo ci può essere con chi il dialogo lo rifiuta e va avanti a dogmi? Con chi ti porta le proprie credenze come unica forma di verità e ha sempre stroncato chi la pensava diversamente?
Intolleranti noi? E’ vero cazzo, siamo intolleranti! E io non mi vergogno di questa mia intolleranza. Intollerante nei confronti di chi predica intolleranza e rifiuto del diverso, di chi predica contro l’aborto, contro il divorzio, contro tutto cazzo quello che va nella direzione giusta! Se questo è essere intollerante, se questa parola significa combattere chi va in piazza per ammazzare diverse forme di unione rispetto alla bigotta famiglia, allora sì, sono intollerante! E’ di nuovo alto il muro, lo scontro ha di nuovo inizio e ci puoi giurare che da oggi in poi ci sarà la corsa ad accapparrarsi i voti dei cattolici indignati di questa sacrosanta e giustissima protesta nei confronti del paparatzo. Fottetevi cazzo, voi tutti politicanti che andate a fare del credo un’arma di propaganda politica. Fottetevi tutti e se possibile marcite all’inferno, che se davvero deve esistere un posto dove passare il resto dei nostri giorni è quello il posto che meritate!

lunedì, gennaio 07, 2008

Piombo


"Chiazze di sangue, giornate di sole
Le dita sull’asfalto, l’arma già scarica.
Giovane vita in un gesso sottile
Tutto finisce, in terra resta una sagoma.

Fanti e pedine, scacchiere di morte
La merce nel sistema è l’unica regola
Rischiare tutto e non essere niente
Nel male scuro che travolge ogni pietà.

L’aria è più pesante che mai quando un fantasma ci ruba l’ossigeno
Quando il futuro è solo piombo su queste città
Sotto una cupola che sembra la normalità.
L’aria è più pesante che mai e brucia tanto che manca l’ossigeno
Troppi silenzi in quel cemento che già sanguina
Troppe speranze nel mirino che ora luccica.

Se un sogno non raggiunge neanche il mattino
Se le illusioni sono scorie di umanità
Come fare a coniugare un verbo al futuro
Quando il futuro è solo appalto di tenebra.

Dentro una terra di sole e veleni
C’è un paradiso infestato dai demoni
Spettri temuti con nomi e cognomi
Che tremano solo di fronte alla verità
Quella del coraggio di chi sfida l’oscurità,
Quella di chi scrive denunciando la sua realtà,
Le anime striscianti che proteggono l’incubo
Sotto la scorta di un domani che scotterà."