venerdì, agosto 22, 2008

Butta la palla di là


C'è qualcosa che non va, che non quadra. La gente continua a correre e a me sembra di essere come quelli che tentano di stare nel gruppone per non perdersi. Ma tutto ciò non riesco a digerirlo. Perchè?
Cominciano a tornare a muoversi i neuroni e i miei pensieri si fanno piano piano più decifrabili. Tornano alla mente obblighi e doveri, ma intanto mi lascio trasportare dal piacere.
Ma comunque tutto intorno va veloce. Che c'è? Non riesco più a starci dietro? Eppure ci sono ancora, sono qui, che scrivo, che lavoro, che vivo. Che c'è?
Cazzo, mi sembra stia andando tutto alla velocità della luce, ho come l'impressione che questa sera, a settimana lavorativa finita, sia il semplice preludio al lunedì mattina. Ho il voltastomaco, a pensarci. E' tutto così rapido che sono disorientato. Non faccio a tempo a guardare il calendario che la mia mente comincia già a proiettarsi verso metà settembre, o addirittura oltre. E se ci penso, mi gira la testa. Mi sembra di non essere me stesso e mi sembra di ritrovarmi giusto alla sera. E tutto è ricominciato in queste due sere, per la precisione. Tutta la velocità del mondo si ferma anche lei, in quegli istanti, in quelle ore. Mi lascia libero e si concede alle altre persone. Ma io mi fermo, in quelle ore.
E' come lasciarsi cadere, dopo una giornata passata sul ciglio di un burrone. Cadi per sfinimento, ti lasci andare, contento di non dover più opporre resistenza. E così cadi nel vuoto, non pensi a quello che c'è sotto, forse ti farai male, ma per un pò vuoi far saltare la tua testa al di là dell'ostacolo. Come buttare una palla al di là del muro, non sai cosa c'è di là, che fine che farà la tua palla; puoi vederla tornare indietro, come vederla svanire, risucchiata dal nulla. La mia testa al di là del muro, giù per un burrone, in piena libertà di caduta e mistero. E mi piace, perchè sembra che a tutti quelli che corrono io gli stia mostrando un bel dito medio, mentre cado. E sono felice: felice di mostrar loro il mio disdegno, felice di mostrar loro che mi piace, felice cadere nel vuoto, attonito nei miei sensi di estraneità e disorientamento. E mi piace perchè non sono solo, ma stiamo cadendo in due.
Un bel dito medio alla salute di tutti, un bel fanculo al mondo, ora son tornato soll'orlo del burrone. Stasera vogliamo riprecipitare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...stasera Ozpetek...come una sera di tanti mesi fa...ti ricordi ancora???