venerdì, dicembre 22, 2006

Crisi d'identità....


Troppe volte penso se mettere a repentaglio la propria identità, se cambiare delle proprie convinzioni, se trasformarsi, termine forse esagerato ma che rende l'idea, sia una cosa giusta. Talvolta mi ritrovo con il dilemma esistenziale se seguire senza esitazioni la mia linea guida, oppure permettermi qualche "distrazione" di tanto in tanto.
Ho notato che quando il richiamo arriva Troppo Forte si tende spesso a gettare in un cestino, o al limite spostare in un angolo, le proprie certezze. Ma tutto ciò è giusto?
Il camaleonte si mimetizza nella natura per scopi "guerrieri", e nessuno ha mai detto nulla. L'elefante non potrebbe, anche volesse. E allora io chi sono? Un camaleonte? O un elefante?
Non posso? O non voglio?
L'istinto giustifica il crollo di alcune barriere? Il richiamo permette una modifica della propria identità? Chi siamo noi? Gente che cerca la propria strada e la mantiene o gente che cerca qualche altra cosa ed è disposta a cambiare strada per ottenerla? Magari uscire anche solo di carreggiata per rientrarci...chi siamo noi? Chi sono io?
Non lo so, troppo spesso me lo domando e certe mie azioni sono verso una direzione, certi compromessi in un'altra. Perchè alla fine di compromessi si parla, giusto?
Compromesso significa ingoiare bocconi amari, tanti rospi e qualche volta pure vivi, per ottenere il proprio scopo.
Sono più disposto a seguire la mia strada senza esitazioni o accettare compromessi per arrivare al punto? Che poi questo punto, non si sa nemmeno se sia definitivo. Chi lo sa. Non si sa niente, per l'appunto. Quindi sarebbe modificare la propria identità per scoprire se qualcosa ti possa piacere in futuro.
Ma alla fine di tutto, io, la mia identità, ce l'ho veramente?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La vita è continua evoluzione, continuo cambiamento verso qualcosa che sempre ci sfugge...oggi si avvicina domani si allontana...a volte è dura cambiare strada ma la speranza che sia migliore di quella appena lasciata ci fa affrontare la cosa con entusiasmo...ma la paura del nuovo non deve abbattere mai il nostro entusiasmo...

bateo ha detto...

il tuo discorso è giusto e bello, ma purtroppo non è funzionale alla mia problematica. Il dilemma in questione è: se la tua identità è basata su determinati punti fissi, punti fermi, idee guida dalle quali non vuoi staccarti, è giusto dire che trasgredendo, anche solo parzialmente a queste regole, la tua identità è in pericolo? Ossia: se per realizzare dei desideri ti trovi di fronte ad un bivio nel quale scegliere se proseguire per la tua strada oppure fare dei compromessi con le tue idee è giusto proseguire sulla tua via per mantenere la rigidità prima imposta? Ancora: la ricerca del compromesso può essere invece dovuta al pessimismo dovuto ad una situazione non propriamente idilliaca? E se si cade nel compromesso a causa di questa propria debolezza non si rischia il pentimento quando la situazione, inevitabilmente, si farà più rosea?

Anonimo ha detto...

Solo gli idioti non cabiano mai(idea/ideali/posizione in merito alle questioni)...cambiare=crescere=normale...
nn basta secondo e trasgredire saltuariamente alle proprie diee x tradire la propria identità...
l'identitò resta la stessa, la tua,
al max sei un po' incoerente

bateo ha detto...

Credo invece che nel tradire le proprie idee, i propri ideali, le proprie posizioni sia tante volte figlio di una mancanza d'identità. O se meglio vuoi hai una identità basata su una mancanza d'identità. Perchè credo che se alla fine, seguendo la propria linea, si riesce ugualmente a raggiungere il proprio obiettivo, verranno rinnegati i momenti in cui le proprie idee sono state tradite.

Anonimo ha detto...

scusa, se nn tradisco le mie idee e raggiungo l'obiettivo non ci sarà motivo di rinnegare i momenti in cui ho tradito le mie idee..seplicemente perchè queli momenti nn esistono!
non capisco a cosa vuoi arrivare?!
a dire che bisogna essere "fedeli alla linea"?

bateo ha detto...

sì credo di sì. Alla fine credo che convenga più essere fedeli alla propria linea che continuare a cambiare. Non è che prima te ne vai al centro sociale e la sera dopo in disco, oppure alle elezioni prima stai a destra e poi a sinistra. No, sei senza una spina dorsale caxxo! O meglio, non hai identità, se la tua identità, come ben specificato all'inizio del discorso, è stata determinata da queste tue "linee guida". O sbaglio?