giovedì, agosto 16, 2007

Risveglio

Tristezza, rassegnazione, risveglio. Stamattina se n’è andata. Mi ha seguito, mentre uscivo per andarmene a lavoro e con lei si è portata gli ultimi residui di vacanza che avevo ancora in corpo. E’ il momento di svegliarsi da questo torpore, da questo bellissimo sogno. E’ il momento di agire concretamente per riportare la propria testa su questo pianeta, in questo ufficio, sopra questa sedia. E’ una cosa triste, ma che bisogna accettare con serenità, quasi felicità, e andare avanti, facendo tutto ciò che prima si faceva, tornando alla normalità, tornando a rivivere la propria casa come se fosse metà ottobre e il lavoro nell’apice della propria produttività.
Era bello sognare di assistere ad una piccola continuazione delle vacanze. La sua presenza fra quelle quattro mura è riuscita a colmare la mia solitudine. Lunedì sera, martedì, mercoledì, fino a stamattina, quando se n’è andata. Come Virgilio che accompagna Dante al Paradiso, solo al contrario, dato che la mia destinazione saranno gli inferi e le fiamme del ritorno alla quotidianità.
Ora mi sento svuotato. Sono un pò perso. Provo a pensare a stasera che tornerò in quella casa e troverò tutto chiuso. I balconi, le finestre, le piante da annaffiare, le lavatrici da stendere, i letti da rifare. Provo a pensare al fine settimana cher sta per arrivare, ma capisco che sarà solo una coppia di giorni che mi permetterà di illudermi ancora maggiormente che questo periodo non è finito. Ma la realtà è tutta un’altra.
Lunedì tornerà tutto come prima, coi soliti caffè mattutini, i risvegli solitari, le imprecazioni del momento e l’animo in pace in attesa del prossimo viaggio. Tornerà tutto ad essere più grigio, con la stagione che volge ai suoi ultimi sospiri, con la consapevolezza che è giusto e così sia altrimenti non riusciremmo nemmeno a goderci questi momenti di grande, grandissima felicità se fosse tutto, tremendamente, una lunga e interminabile vacanza.
Mi resterà la gioia di aver passato un fantastico periodo in queste due settimane e mezzo. Mi rendo conto di essere fortunato, di aver trovato una persona con la quale è fantastico per me passare la giornata. Con la quale non mi annoio, anche se non facciamo nulla. Con la quale non vedo l’ora di poter ripassare così tanto tempo assieme. Anche senza la necessità di dover per forza correre a destra e a sinistra o riempire album fotografici. Mi resterà lei come appiglio, come ancora di salvataggio quando le giornate comincieranno a farsi veramente pesanti. Anche questa dovrebbe esserlo stato, in realtà, ma la sto diluendo come i grandi maestri sanno fare, cercando di farmela pesare un pò meno sulle spalle viste le 5 ore appena che ho dormito.
Qualche flash mi torna alla mente in questa giornata soleggiata; di noi distesi al sole a decidere se dormire, leggere o giocare a carte. Di noi che decidavamo cosa fare, come riempire le ore che formavano le giornate. Come riempire le nostre vite. Come renderle meno anonime. Come renderle più speciali. E’ un appiglio. E’ un’ancora. E anche per questo dico grazie.

“E scusa se sono qui a pensare, a te, alle tue parole, ai tuoi sorrisi, come un Matto fra le carte da giocare, può risolvere un attimo di crisi”

1 commento:

Anonimo ha detto...

capisco quello che dici e anch'io mi sentirei così al tuo posto..
Ma pensa che ci sono ancora dei poveri sfigati come me che devono ancora andare in ferie e vivere le tue stesse emozioni.. e soprattutto pensa a me che devo aspettare ancora 28 giorni per andarci...

ciao ciao Carlotta