mercoledì, febbraio 21, 2007

Vicenza, 17/02/2007: alla manifestaziò!

Ci siamo, ci siamo stati, ci saremo. Ieri, oggi, domani. Sempre di più. Sabato è andata alla grande, è stata un’esperienza fantastica della quale, nel bene e nel male, ci ricorderemo per sempre. Nel bene perchè oltre a quella di Roma di un paio di anni fa alla manifestazione mondiale per la Pace, è la più bella ed intensa manifestazione alla quale ho partecipato. Avrei voluto a suo tempo andare anche a Genova, ma la mia condizione di ancora minorenne mi han impedito di avere la meglio sulle motivazioni più che altro legali ed affettive dei miei genitori. Nel bene perchè una città come Vicenza che ha poco più di centomila abitanti ha visto una affluenza immensa per le proprie strade. Nel male perchè pare che sia servita gran poco. Ma se da un certo punto di vista me l’aspettavo una reazione immediata di Prodi al corteo, non mi aspettavo una partecipazione del genere ad una manifestazione che alla base di tutto aveva non altro che il dislocamento o la rinuncia definitiva all’allargamento della base militare USA nell’aeroporto civile Dal Molin.
E’ una giornata intensa, calorosa, il sole caldo e alto nel cielo la riscalda come se fosse primavera. Alle 14.30 si parte, questi i piani degli organizzatori. A complicare le cose però l’alta affluenza. Non ci si sta più in stazione e bisogna partire, bisogna andare, cominciare a camminare. Alle 14 il corteo era già a metà strada, la coda, formata dal gruppo dei partiti è ancora in stazione. Ci muoviamo in mezzo alla folla, cominciamo a risalire la corrente. I partiti prima, i gruppi studenteschi poi. Bandiere, striscioni, coriandoli, alla fine è comunque carnevale. Musica, tanta, ovunque, ancora bandiere, ma soprattutto gente. Tanta, tantissima gente. Per le strade per le stradine, per le vie. E i poliziotti? Ad un certo punto la gente se lo chiede, in mezzo alla massa. Ma questi benedetti poliziotti dove sono? Eh già, perchè se c’è una cosa che non abbiamo visto in tutta la giornata sono proprio loro. Sono là, all’interno delle loro camionette, già sicuri anche loro che la situazione resterà calma, con tanta grazia e benevolenza dei paurosi (me compreso). Le ore avanzano e per raccontare degnamente ciò che si vive dentro una manifestazione di questo tipo ci vorrebbe un libro. E qua c’è posto solo per le emozioni. Ecco allora che chi queste manifestazioni non le vive non riuscirà mai a capire il piacere di stare assieme alla gente, il piacere di stare in compagnia, di poter anche parlare tranquillamente, sotto una giornata di sole, sapendo di essere accomunati tutti per lo stesso fine, dalla stessa idea. Ognuno con la propria testa, ognuno differente, ma tutti uguali nel voler dimostrare che anche loro ci sono, anche noi ci siamo. E’ per questo che a chi critica a priori queste manifestazioni dedico un abbraccio solidale perchè vuol dire che queste cose non le ha mai vissute, o le ha vissute male. Questo mucchio di persone da tutta Italia ti fa capire anche che non sei solo, nella lotta. Anche se soli non ci siamo mai sentiti queste persone ti danno un significato a tutto quello che fai. Come un discorso di Dario Fò o una riproposizione di un intervento di Franca Rame al Senato riproposto dalla stessa senatrice dell’Unione. Tutto ciò da un senso, come i bimbi avvolti nei passeggini dalle bandiere della Pace, come le mamme che spingono questi passeggini portando anche loro una bandiera in cima ad un palo. Come i vecchi, sempre tenaci, che tentano di difendere le montagne dalla TAV, come i veneziani che portano avanti la battaglia contro il MOSE. Capisci di non essere solo e di non farlo per un motivo futile. Lo fai per i bambini che ti guardano in faccia e non capiscono bene tutto quel trambusto, ma capiranno, un giorno, l’utilità di essere lì in quel momento. Lo si è fatto per noi, ma soprattutto per loro. Per i loro figli e i figli dei figli. Perchè la speranza comune, in quel 17 febbraio 2007, è che il sole che illuminava le 120mila persone scese in piazza per il proprio futuro, possa illuminare un giorno solo sorrisi e bambini che giocano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtoppo nn è servito a nulla
sai dirmi perchè?

bateo ha detto...

perchè non serve per dire NO subito punto e basta. Se servirà mi metterò col mio corpo a fermare le ruspe, ma gli accordi sono già stati presi in precedenza, dal vecchio governo. Se l'Italia non vuole uscire da un circuito Europeo e Mondiale di alleanze e convenienze non può permettersi di dire di NO punto e stop. Stracciare accordi già presi con la NATO e gli USA e tornare indietro.
Anche perchè l'alternativa che ti propongono è questa: noi non ti costruiamo la base, anzi ci leviamo dalle palle, però non ti offriamo più la difesa militare. Ciò significa che nella prossima finanziaria ci dovrà essere una spesa abnorme per la difesa militare, si reintrodurrà l'obbligo di leva etc etc...
La politica è discussione, compromesso, dialogo, mosse tattiche. Se bastasse una manifestazione di 100 mila persone per cambiare qualche accordo a livello internazionale sai che ribaltoni verrebbero fuori? Sono scesi in 2 milioni a favore di Berlusconi mesi fa, cosa si sarebbe dovuto fare allora??